Il rilancio del turismo passa attraverso il “turismo di prossimità”
L’emergenza Coronavirus ha messo a dura prova il nostro paese, i nostri territori e le nostre comunità sia sul piano sanitario ma anche e soprattutto su quello economico e sociale provocando la peggior crisi economica dalla fine della seconda guerra mondiale.
In un momento così drammatico che ha travolto milioni di italiani finiti in cassa integrazione con conseguente diminuzione del reddito percepito, la ripartenza deve rappresentare un’occasione di cambiamento positivo, di rinascita e di opportunità per correggere limiti e fragilità di un sistema economico, sociale e sanitario. Chi guida un Paese deve avere una “visione”, mettere al centro il lavoro e un patto tra le parti sociali e le imprese, riducendo le disuguaglianze.
Tra i settori che maggiormente soffrono nella cosiddetta fase della ripresa c’è sicuramente quello turistico-culturale che, a seguito della rapida diffusione della pandemia e la restrizione degli spostamenti, si è sostanzialmente fermato. La chiusura delle attività del settore turistico ha rappresentato non solo un danno economico nell’immediato, ma ha determinato una vera e propria corsa contro il tempo per cercare di capire come e quando il settore potrà risollevarsi. E’ indubbio la ripartenza del turismo, legata al superamento dell’emergenza sanitaria, è lenta e la ripresa economica è dura soprattutto perché il governo arriva con lentezza o non arriva proprio a dare liquidità. E’ ben noto che la quasi totalità dei piccoli e grandi comuni si è trovata ad affrontare la pandemia senza il principale volano con cui hanno sostenuto il turismo in questi anni di tagli agli enti locali: la tassa di soggiorno, infatti, si è totalmente azzerata per effetto del blocco del turismo.
Ma come ripartire? Abbiamo bisogno di una visione condivisa di un turismo sostenibile e responsabile dell’oggi e del domani, da costruire attraverso azioni concrete e sinergiche da attuarsi sui nostri territori. Questa è la grande sfida per la ripartenza del settore turistico che dovrà poggiarsi sulla forza delle nostre comunità, sulla volontà di costruire un senso di “appartenenza ai nostri luoghi” senza lasciare indietro nessuno.
Il percorso da avviare, attraverso un processo partecipativo, dovrà vedere sempre più coinvolte istituzioni, enti ed associazioni, e portare in tempi brevi al rilancio di un settore che passi attraverso il recupero, il rilancio e la valorizzazione di percorsi e itinerari sostenibili, di cui il nostro territorio è straordinariamente ricco.
Dalle ville pubbliche ai giardini, passando per le scale monumentali e le gradinate storiche; dagli inesauribili percorsi del trekking urbano, montano e collinare, attraversando scenari di incantevole bellezza e contesti decisivi del nostro patrimonio culturale e paesaggistico, ai grandi itinerari di spazi aperti, la ripartenza del turismo potrà avvenire sfruttando il “turismo di prossimità”. Un viaggio tra i meravigliosi borghi che costellano il territorio italiano, tra i paesini di campagna da raggiungere attraverso i tanti meravigliosi cammini, o ancora un viaggio tra la natura più incontaminata delle valli silenziose, i boschi e gli incantevoli sentieri di montagna.
Il nostro è un processo, un progetto in divenire. Siamo solo all’inizio.
Maria Lippiello – Comitato Scientifico Stati Generali delle Donne
Coordinatrice Regione Campania degli Stati Generali delle Donne
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