Noi donne custodi della Madre Terra: mai più come prima!
Noi donne non vogliamo riportare il mondo nella situazione nella quale si trovava prima del Coronavirus. Vogliamo ricominciare con un mondo nuovo.
La Madre Terra ci sta mandando messaggi attraverso l’epidemia in corso, lo sfruttamento intensivo delle risorse, la distruzione della biodiversità, degli habitat naturali, delle specie animali.
Non potremo salvarci da soli e soprattutto non possiamo vivere in un mondo malato, ce lo ha ricordato Papa Francesco.
Non potremo salvarci da soli e soprattutto non possiamo vivere in un mondo malato, ce lo ha ricordato Papa Francesco.
Occorre un nuovo paradigma che tenga conto dell’ambiente, della sua salvaguardia, dei cambiamenti climatici e che soprattutto tenga conto della visione delle donne, abituate da sempre a stare in trincea e quindi determinate e competenti a risolvere situazioni di grande impatto sociale ed economico.
Le donne e le comunità locali sono ovunque in prima fila nella resistenza contro lo sfruttamento delle risorse e il depauperamento con inquinamento delle terre: le attiviste Mapuche e Guaranì in America Latina, le mamme della Terra dei Fuochi a quelle NoPfas ed anche le donne di Crotta d’Adda, tra molte altre, e nella sperimentazione di nuove forme di autodeterminazione e autogestione dei territori, di condivisione del lavoro di cura e di riproduzione, di un modello di vita sostenibile e alternativo al modello ancora imperante.
Cerchiamo di agire ogni giorno, sui territori e nella nostra quotidianità i principi e le azioni previste nel goal 5 dell’Agenda2030 per i diritti delle donne e la parità di genere.
La comunità scientifica ci dice che il decennio in corso è l’ultimo a nostra disposizione, dopo di che tutti i nostri sforzi porteranno a risultati inadeguati a salvare il nostro pianeta. I cambiamenti climatici rappresentano la più grande sfida per il futuro dell’umanità e della Terra.
Era il 22 aprile del 1970 quando 20 milioni di americani si mobilitarono per protestare a seguito di un disastro ambientale che aveva provocato la fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil. Da quel 22 aprile la Giornata della Terra ha contribuito a far crescere la consapevolezza intorno ai temi ambientali, locali e globali e a sensibilizzare la cittadinanza e la politica sull’urgenza del problema. Ciascuno e ciascuna di noi può incidere sul cambiamento auspicato attraverso l’assunzione della propria responsabilità per proteggere e preservare la salute della Madre Terra.
Stiamo cambiando le nostre abitudini in questo forzato contenimento. Utilizziamo questa pausa di riflessione per migliorare le nostre abitudini quotidiane e quindi a far bene alla Madre Terra.
Cosa possiamo concretamente fare?
- usiamo lampadine fluorescenti al posto di quelle a incandescenza
- spegniamo le luci se non servono
- non lasciamo tv e computer in stand-by
- non lasciamo sotto carica il cellulare o il notebook più del dovuto
- mettiamo il coperchio sulle pentole quando cuciniamo
- prestiamo attenzione alla gestione dei rifiuti e alla corretta raccolta differenziata
- facciamo buon uso dell’acqua
- compriamo prodotti sfusi e con meno imballaggi
- usiamo contenitori lavabili invece di quelli usa e getta
- non sprechiamo il cibo, stando attento alle scadenze
- compriamo ciò che è veramente necessario
- utilizziamo gli avanzi di cibo
- facciamo una spesa più consapevole e biologica, cercando di affidarci meno alla grande distribuzione e più ai produttori locali
- organizziamo il nostro frigorifero, puliamolo almeno una volta alla settimana. E’ fondamentale conservare correttamente frutta e verdura all’interno del proprio frigo per ridurre al minimo lo spreco alimentare
- pratichiamo il Meal prep, grazie al quale è possibile preparare in anticipo i pasti dell’intera settimana. Quando si ha un po’ di tempo, generalmente nel week end, si può pianificare il menù della settimana a venire e dedicandosi poi alla preparazione di verdure, cereali, proteine vegetali e non in modo da avere parte del lavoro già svolto. Il meal prep permette di ridurre gli sprechi evitando così di far andare a male il cibo e di avere un’alimentazione più sana.
- utilizziamo parti di scarto di verdure che altrimenti butteremmo via o di altri alimenti (come ad esempio il pane raffermo). Non buttiamo via le bucce di patata, di carota, di zucca, i gambi e le foglie di broccoli e cavolfiori, i baccelli dei piselli, i gambi duri degli asparagi, le foglie esterne del carciofo, la parte centrale dura della foglia del cavolo nero. Tutte queste parti, normalmente considerate di scarto, possono rivelarsi una grande ricchezza di elementi nutritivi. Con un po’ di creatività e fantasia possiamo dare una nuova vita a tantissimi alimenti.
- limitiamo l’uso della carne, soprattutto di quella rossa
- compriamo solo cibo locale e secondo la stagionalità.
Investire nei diritti delle donne e nel diritto umano all’ambiente è l’azione più urgente e intelligente per proteggere la Madre Terra e vedere le generazioni future vivere secondo principi di uguaglianza, in pace e dignità. Investire nei diritti delle donne e nel diritto umano all’ambiente è l’impegno principale per un mondo più sostenibile, democratico e inclusivo che sia in grado di affrontare le grandi sfide dell’umanità, tutte connesse con quelle ambientali.
Contributo di Isa Maggi – Coordinatrice Nazionale Stati Generali delle Donne
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