Occorre una Governance Mondiale per la giustizia climatica!
Firma la petizione indirizzata a:
- A Papa Francesco, al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres
- Alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von Der Leyen
- A Greta Thumberg
- Mary Catherine Bateson (USA) mcatbat@gmail.com
- Nora Bateson ( Stoccolma) contact@batesoninstitute.org
Abstract
Gli /le Antropologi/ghe, in collaborazione con gli Stati Generali delle Donne, intendono impegnarsi nella costruzione di un nuovo Umanesimo, che ponga al centro della ricerca e dell’azione, il mondo della vita. Pertanto, insieme a tutti quegli studiosi dei diversi campi dell’Antropologia e delle scienze Bio-evoluzionistiche, Umane e Filosofiche che intenderanno raccogliere il nostro appello, chiediamo l’istituzione di una leadership politica e di orientamento a livello internazionale, sotto la forma giuridica di una “Governance Mondiale sulla questione climatica”, che completi la normativa vigente in materia di tutela ambientale, integrando i principi acquisiti da Esperti e da Organizzazioni internazionali specializzate nel settore, in modo da poter decidere azioni coordinate tra tutte le Nazioni del mondo. Chiediamo che nessuna Nazione possa più decidere arbitrariamente delle proprie risorse naturali, che i crimini ambientali vengano riconosciuti come crimini contro l’umanità e, in quanto tali, vadano adeguatamente sanzionati , in base alla codificazione di un nuovo principio giuridico, proprio della “Giustizia Climatica”, secondo il quale le risorse naturali della biodiversità appartengono all’intera umanità e ne costituiscono la risorsa ultimativa. Il recente fallimento di Cop 25 evidenzia la necessità di un’azione globale, perché sono troppi gli interessi in gioco, e i profitti delle multinazionali pesano ancora di più delle considerazioni sulla salute delle persone e della Madre Terra, nonostante i legittimi interessi espressi dai giovani nei tanti venerdì in tutto il mondo e dalle donne in tante aree, per coltivare la speranza di futuro. Questo ennesimo fallimento è la prova definitiva che i Governi e tutti i partiti sono assolutamente inadeguati a dare seguito agli allarmi lanciati dagli scienziati sul riscaldamento globale e ad attivare vere politiche verso il necessario cambiamento. Non si può più, stare a guardare. E’ è arrivato il momento di favorire la trasformazione dei grandi movimenti popolari, in forze politiche capaci di determinare, senza più compromessi, il cambio di paradigma necessario ad avviare la transizione di cui il genere umano ha assolutamente bisogno.
Testo della petizione
Oggi, nessuna sfida è più urgente per l’umanità, di quella che riguarda il Pianeta, il clima e l’ambiente. I cambiamenti climatici si traducono nell’aumento delle oppressioni e delle diseguaglianze, per le quali intere popolazioni sono costrette a spostarsi trovando sofferenza e morte. Tali cambiamenti, causati dal riscaldamento globale, minacciano ed impoveriscono la biodiversità, che costituisce la risorsa fondamentale della sopravvivenza umana, la sua unica vera ricchezza, un patrimonio che potrebbe già essere stato ridotto al di sotto della soglia critica.
Per poter affrontare le grandi sfide dell’umanità, tutte connesse con quelle ambientali, è indispensabile codificare il diritto umano all’ambiente, nel quadro dell’Agenda 2030 e dei 17 Sustainable Development Goal ma soprattutto riconoscere il diritto dell’ambiente ecologico a sopravvivere, secondo le sue proprie leggi naturali. Anche la civiltà occidentale deve imparare ad adattarsi per coevolvere con il cambiamento in atto, attraverso lo studio antropologico dei modelli esemplari di adattamento, che ancora riescono ad offrirci i popoli indigeni, scampati al genocidio e alle persecuzioni, che vengono loro inflitte solo perché difendono l’ambiente. sia per loro che per noi.
Dal momenti che l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile, entrata a in vigore a livello internazionale dal 1° gennaio 2016 (con i relativi Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) adottati all’unanimità dagli Stati membri delle Nazioni Unite, riconosce che alcune analisi hanno segnalato la mancanza, sino ad ora, di leadership politica e di orientamento a livello internazionale, sentiamo il dovere , come Antropologi/ghe, di segnalare che l’attuale situazione di emergenza climatica, che sta ponendo a rischio la sopravvivenza stessa della specie umana, esige interventi globali urgentissimi, che non possono più essere presi a macchia di leopardo, su base solo volontaristica, per non essere vanificati a livello di risultato globale. Pertanto come Antropologi/ghe , chiediamo l’istituzione di tale leadership politica e di orientamento a livello internazionale, sotto la forma giuridica di una “Governance Mondiale sulla questione climatica” che completi la normativa vigente in materia di tutela ambientale, integrando i principi acquisiti da organizzazioni internazionali specializzate nel settore (con riferimento al Climate Reality Project fondato dal Premio Nobel Al Gore) in modo da poter decidere azioni coordinate tra tutte le nazioni del mondo, che impediscano a talune di esse, di temporeggiare, ritirarsi dai summit o peggio ancora, di arrogarsi il paradossale diritto di distruggere le proprie risorse, come continuamente sta avvenendo, con grave scandalo dell’opinione pubblica mondiale che, rivitalizzata dall’attivismo ambientalista prorompente, preme sulle classi dirigenti, per una svolta radicale nei provvedimenti a favore del contrasto ai cambiamenti climatici,
Tale attivismo sta purtuttavia incontrando reazioni improprie da parte di persone e intellettuali digiuni in tema di biologia evoluzionistica ed ecologia . Situazione che richiede di essere prontamente sanata per mezzo dell’attuazione del Art 4 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, che recita: “istruzione di qualità: fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento permanente per tutti”. Obbiettivo per il quale come Antropologi/ghe proponenti, siamo pronti a dare la nostra disponibilità didattico-pedagogica, nell’ambito di un istituendo High-Level Cultural Forum, che operi in sinergia con all’High-level Political Forum on Sustainable Development-HLPF(https://sustainabledevelopment.un.org/hlpf
Con tali intenti e disponibilità, chiediamo che nessuna Nazione possa più decidere arbitrariamente delle proprie risorse naturali, e che i crimini ambientali vengano riconosciuti come crimini contro l’umanità e, in quanto tali , vadano adeguatamente sanzionati , in base alla codificazione di un nuovo principio giuridico, proprio della “Giustizia climatica”, secondo il quale le risorse naturali della biodiversità appartengono all’intera umanità e ne costituiscono la risorsa ultimativa.
Firmato: il gruppo promotore F.B con le antropologhe: Antonia Bertocchi e Giulia Fiore in qualità di proponenti e con gli antropologi : Melchiorre Masali, Michela Zucca, e Umberto Sansoni (Archeologo ) primi firmatari.
Due gruppi Facebook dedicati:
uno in italiano https://www.facebook.com/groups/1656898994444507/edit/
uno in inglese: https://www.facebook.com/Anthropologists-for-Future-100268641394967/
Con il supporto di Isa Maggi degli Stati Generali delle Donne https://www.facebook.com/groups/1108697735838992/
Per firmare la petizione invia una mail a: info@forumturismosostenibile.it, indicando nome, cognome, mail.
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